Pagina (95/895)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Non essendovi distanza fra il soggetto conoscente e l'oggetto conosciuto, sono eguali fra loro, e tutti due han la medesima volontà, uno spirito solo, e fanno un solo, Dio è la natura, la quale è il principio del movimento104.
      Tutto è perfettibile, anche Dio, ma più di Dio è potente il diavolo, perchè fece prevaricare Adamo, tormentò Giobbe, perdette due terzi del genere umano, e domina quattro quinti della terra, contro la volontà di Dio.
      Non crede finirà il mondo. Il cielo, finito di grandezza e podestà, s'ha a dire per durata infinito, perchè Dio non potè far Dio, e l'avrebbe fatto se l'avesse fatto infinito per podestà: onde lo fece infinito per durata, perchè questa sola perfezione poteva appropriarsi al creato. Ma (dice) ragioniam più sottilmente. Il primo principio non potè fare cosa che fosse simile o dissimile a sè. Non simile, perchè ciò che è fatto soffre: non dissimile, perchè l'azione e l'agente non differiscono. Quindi Dio essendo uno, il mondo fu uno e non uno: essendo tutto, fu tutto e non tutto: essendo eterno, il mondo fu eterno e non eterno. Perchè uno, è eterno, non avendo pari o contrario: perchè non uno, non è eterno: giacchè è composto di parti contrarie, avversantesi per mutua corruzione: onde la sua eternità è nella sua composizione, l'unità nella continuazione105.
      Nell'Amphitheatrum æternæ providentiæ divino-magicum, christiano-physicum, nec non astrologo-catholicum adversus veteres philosophos, atheos, epicureos, peripateticos et stoicos, pone in sodo l'esistenza di Dio, che «è tutto, sopra di tutto, fuor di tutto, in tutto, a fianco a tutto, avanti tutto, dopo tutto, tutto intero», e la Providenza, il libero arbitrio, l'immortalità dell'anima, perchè la risurrezione de' corpi è asserita dalla Scrittura: ma tutto in modo equivoco, non provando, pure non negando la religione, confutando i cattivi sistemi allora correnti, ma nel mostrar ribattere Cardano e gli atei, ne mette in risalto gli argomenti; le prove della Providenza riduce agli oracoli, alle Sibille, ai miracoli, cui descrive dal lato debole con un'aria d'ingenuità che non può far illusione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli eretici d'Italia
Volume Terzo
di Cesare Cantù
Utet
1866 pagine 895

   





Dio Dio Dio Adamo Giobbe Dio Dio Dio Dio Amphitheatrum Dio Providenza Scrittura Cardano Providenza Sibille