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      33. Ma el ti fa pur bisogno saper a che modo gli (i carboni) puoi mettere in overa: che non si può fare senza pennelli. 63.
      Pagonazzo. La prieta pura (dell’amatito) è di color di pagonazzo, o ver morello) ed ha un tiglio come cinabro. 42.
      Paletta. «Pezzo quadro di carta usato per mettere d’oro.» Ma fa’ che l’oro esca fuori della carta una corda, tanto che la paletta della carta non si bagni. 134. – Or, come hai fatto che l’oro tocchi l’acqua, di subito e presto tira a te la mano con la paletta. 134.
      Palio. Ma convienti poi, perchè alcuna volta questi palii che si fanno alle chiese, sono portati di fuora, piovendo; e per tanto bisogna provvedere d’avere una vernice ben chiara. 162.
      Palliare. «Tirare linee sottili di colore diverso diritte o in altro modo sopra le stremità e ne’ lembi di un panno o d’altro. Viticare.» Se vuoi fare drappo di seta o in tavola, o in muro, campeggia di cinabro, e pallia o ver vitica di minio; o vuoi di sinopia scura, e pallia di cinabro o di giallorino. 144. – E poi con altri colori va’ palliando e adornando il detto campo con ciò che colore tu vuoi, che isvarii partitamente del canapo. 170.
      Palpone. «in forza d’avv. Tastando, e palpando colle dita.» Poi tasta l’oro, se vuole essere ancora brunito: vollo palpone tastandolo sempre con dubbio. 138.
      Pane di gesso. Poi ’l metti (il gesso) in su un pezzo di pannolino forte e bianco; e così fa’ tanto, che n’abbi tratto un pane. 117. – Togli ’l pane di questo gesso, e col coltellino il taglia sottile, come tagliassi formaggio, ivi.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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