Pagina (4/196)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma l'illustre prelato scriveva il suo libro dedicandolo ad un giovinetto, conciossiacosachè questi cominciasse appena il viaggio della vita, che lui, il Monsignore, stava per compiere. E però sentiva il dovere di ammonirlo di non fare in compagnia cose laide o fetide, o schife o stomachevoli; di non spruzzare nel viso i circostanti, nel tossire e nello starnutare; di non urlare o ragghiar come un asino sbadigliando; e, soffiando il naso, di non aprire il moccichino e guatarvi dentro come se perle e rubini dovessero esser discesi dal celabro, ecc., ecc.
      Tutti questi ammaestramenti negativi, sono pregevolissimi senza dubbio. Tanto pregevoli che riuscirono, con lungo andare, a sradicare completamente tra la gente per bene quelle straordinarie abitudini. Ma, per ciò appunto, è affatto inutile ch'io mi occupi di particolari tanto rudimentali, conciossiacosachè i miei lettori se Dio vuole non ne hanno bisogno, ed i Bosiemanni e le Pelli Rosse, a cui potrebbero ancora giovare, dubito molto che mi vogliano far l'onore di leggermi.
      Il Galateo di Monsignor Della Casa è completo, ragionato, tanto da elevarsi quasi all'altezza d'un trattato di morale. Io sono certa, e rassegnata a priori, di non poter fare un lavoro, non dirò migliore, sarebbe una pretesa ridicola, ma neppure che s'avvicini al merito di quello. E tuttavia lo faccio. Perchè?
      Perchè vi sono certe cose speciali ai nostri tempi, ai nostri costumi, che io posso dire, perchè in questi costumi ed in questi tempi ci vivo, e che in nessun galateo antico si trovano, oppure vi si trovano differenti da quelle che pratichiamo tra noi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





Monsignore Dio Bosiemanni Pelli Rosse Galateo Monsignor Della Casa