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      Il ballo non è certamente in nessuna epoca una mortificazione quaresimale, e sarebbe assurdo portarvi un abito di penitenza e di divozione, che vi figurerebbe come un arlecchino a servire la Messa.
     
     
     *

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      Per le mamme, come pei confessori, vi sono dei casi riservati. Non per tutte, fortunatamente, ma pur troppo per alcune. Cominciano sempre da una scoperta dalla mamma, a cui tiene dietro la recitazione, a porte chiuse, di pochi versi di Molière:
     
      La mamma. Le deviez-vous aimer, impertinente?
      La figliola. . . . . . . . . . . . . . . . . Hélas!
      Est-ce que j'en puis mais? Lui seul en est la causeEt je n'y songeais pas lorsque se fit la chose."
     
      Ed intanto una letterina della figliola, o magari la sua fotografia, sono nelle mani d'un giovane che potrebbe essere imprudente, e che, ad ogni modo, se non la domanda in isposa, non ha nessuna ragione di tenerle. E la ragazza ci pensa, e ne soffre per quell'implacabile
     
      Amor che a nullo amato amar perdona.
     
      In tal caso una madre veramente ammodo non ne parla a suo marito per non esporlo a quistioni. Non ricorre a terze persone che, per quanto parenti od amiche, sono sempre di troppo in un segreto, in cui è impegnato il decoro di sua figlia
     
      Io della vita nella dubbia viaIl peso porterò delle tue pene."
     
      È la santa missione della madre. Tocca a lei sola quel peso. Deve scrivere al giovine, parlargli a cuore aperto:
      Avete tolta alla mia figliola la pace del cuore. Avete fatto male. E lei pure ha fatto male scrivendovi.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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