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      Chauvet, partendo dalle unità di tempo, di luogo e di azione, propone il seguente piano, correggendo lui la tragedia di Manzoni. - La tragedia, egli dice, dovrebbe cominciare al quarto atto, quando cioè il Senato veneto crede aver acquistato le prove della colpa di Carmagnola e ne ha deliberato la morte - . Questo cominciare da un tempo così prossimo alla catastrofe è un inconveniente del meccanismo tragico, perché essendo l'azione rinchiusa in ventiquattro ore e in piccolo spazio, non vi si può abbracciare un grande numero di fatti. Chauvet dunque dice che il quarto atto dovrebbe essere il primo: allora scoppia la lotta tra il Senato e il Conte di Carmagnola, nasce ciò che in linguaggio drammatico dicesi «collisione», il conflitto drammatico. Per mantenere la collisione dovrebbe mettersi forza contro forza. Da una parte il Conte appoggiato sul suo esercito, sua moglie e sua figlia non dovrebbero restare oziose nella lotta, ma operare; poi il popolo, perché quel Senato era un'oligarchia sospettosa, e il Conte per resistergli dovrebbe farsi sostenere da esso. - Da una parte, dunque, il Conte col popolo, le donne, l'esercito; dall'altra il Senato e le altre istituzioni di Venezia: ecco già tutta una tragedia; e Chauvet aggiunge: - Dovrebbe avvenire che il Conte fosse vicino a schiacciare il Senato, ma là si arrestasse, e dicesse a se medesimo che ciò sarebbe contrario al suo onore, alla parola data. Nascerebbe in lui la collisione, e mentre egli starebbe deliberando, ecco il Senato ad arrestarlo e sottoporlo al consiglio segreto - .


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





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