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      Anche oggi nelle strade vedendo de' contadini, li consideriamo come se noi fossimo avanzi di semidei. Ma Manzoni vi costringe ad interessarvi delle avventure d'uno di essi, a farvi piangere su quanto accade a Renzo, a farvi tremare come l'Innominato quando sentite la voce di Lucia. Che cosa è questo? E lo spirito democratico, è l'eguaglianza rappresentata non in modo generale, ma sentita. Dopo la lettura di quel libro si rafforza in voi quella dottrina dell'uguaglianza che un giorno sarà realtà.
      È una concezione eminentemente religiosa. Notate, non dico cattolica. Consultate le vostre impressioni: non è il sentimento strettamente cattolico che opera su voi; perché se si parla di abusi, voi trovate nel romanzo Gertrude, e il poeta s'incollerisce contro il cattolicismo depravato a quel modo. C'è qualche cosa al disopra del cattolicismo preso in quel senso, ed è lo spirito religioso, che non è di questa o di quella religione, ma qualche cosa che si confonde col sentimento della virtù, della moralità umana, e che noi non possiamo cacciar via senza sentire affievolito quel sentimento naturale.
      C'è la confessione, sì, ma non è secondo le forme materiali a cui l'ha ridotta la religione cattolica: è elevata in una regione pura, quella dell'indefinito sentimento religioso. Il peccatore sente nascere nel suo cuore la conversione, afforzata e compiuta dalla efficace parola di un altro, che lo guarisce interamente. Questo sentimento fa dell'incontro di Federigo Borromeo e dell'Innominato un capolavoro.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





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