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      Manzoni se ne indegna, l'odia, non lo esamina: don Rodrigo rimane così inesaminato, un personaggio superficiale, e mentre gli altri operano, egli sta come il fato occulto, e tutta la sua opera si riduce ad un discorso avuto col padre Cristoforo nel suo palazzotto, e fuori di questo non ha altra affermazione. Egli diviene interessante nel momento dell'espiazione, quando l'uomo nuovo gli suscita sentimenti nuovi; quando don Rodrigo è attaccato dalla peste, allora solo diviene interessante.
      Di rimpetto a don Rodrigo ci è Ludovico, che voi conoscete sotto il nome di padre Cristoforo. Don Rodrigo è nobile nato, Ludovico è un parvenu, come dicono i Francesi, nobile per pervenienza, il cui padre ha fatto molti quattrini e lo ha educato in quel modo. Il padre Cristoforo è un don Rodrigo in miniatura, egli fa quello che fa l'altro, e la differenza è questa, che la nobiltà in don Rodrigo è tradizionale, è lunga serie di nomi di famiglia; quindi i difetti in lui sono nati. Al contrario la nobiltà in Ludovico è mezza pretensione; egli ha avuta una buona educazione nelle lettere e negli esercizi cavallereschi, ha avuto buoni principii, ma col padre che la vuol fare da nobile, volendo far concorrenza, strofinando qualche abito, sciupa il suo patrimonio, procurandosi nimicizie a contanti.
      Quando avete questo giovine in cui la vita non è seria, ma il cui cuore è puro, ed usa di quella pretensione in benefizio degli oppressi quando commette un assassinio e ne vede gli effetti gravi, vede ai suoi piedi il sangue sparso, que' due funesti compagni, l'uomo morto da lui, e l'uomo morto per lui, allora corre al monastero, una grande rivoluzione si opera in lui, il suo animo ha una rivelazione di sentimenti ancora sconosciuti, l'uomo fittizio sparisce e rimane l'uomo della natura e della buona educazione, credente, virtuoso, pieno di carità, di sentimento, che allontana lo spettro dell'omicidio, cambiando la spada pel sacco.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





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