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      Andando innanzi la forma diventa piú spigliata, piú corretta, piú semplice, piú prossima all'eleganza latina, tipo a cui cercava avvicinarsi di piú.
      Paragonate il canto Al mar Jonio come gli uscí la prima volta con lo stesso canto corretto dopo parecchi anni. Prima c'è maggiore vivacitá con grandi scorrezioni, dopo il lavoro della lima molte licenze sono abbandonate, e se è scemata la vivacitá ha guadagnato la correzione e la castigatezza. L'ultima sua novella, il Selim, in cui cercò imitare Byron, contiene ottave perfette per verso e per metro.
      Ma questo progresso della parte tecnica è un gioco esteriore, è il vestito, dietro di questo dev'essere la persona. C'è progresso della persona, vale a dire svolgimento intellettuale, morale, poetico, per cui giunga ad afferrare qualche cosa di serio e lí profondere tanta ricchezza di colori e di forme datagli dalla natura? Manca questo progresso dell'anima o, per dirla con parole piú proprie in estetica, della coscienza e della serietá poetica. Non si tratta di colori e d'immagini, cosa esteriore; è il pensare, il sentire, l'immaginare, il volere, l'operare, tutta l'anima raccolta ivi ed armonizzata. È vero, in questa coscienza è sempre un protagonista, per dir cosí, che domina; ora è il sentimento, ora il pensiero, ora l'immaginazione, ora il foco dell'azione, ora la virilitá del volere. Ma intorno al protagonista è necessario sia tutto il resto, perché egli solo non è il quadro, il quadro è tutto il resto, quello che si chiama uomo, e deve riflettersi nel protagonista.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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