E le prime poesie di Rossetti sono canzonette metastasiane, dove con singolare intreccio mescola idee religiose e gli amori arcadici di Tirsi e di Filli e di Cloe, - canzonette spinte talvolta fino alla ingenuitá pastorale che trovate appunto in Metastasio e ne' suoi successori.
Ecco un esempio. È una canzone tra Fileno e Nina: i nomi vi dicono giá che siamo in piena Arcadia. Fileno dice a Nina: sento per te qualche cosa, ma non so spiegarla, - e Nina risponde lo stesso. Il ritornello è:
Ah, se non è dolore,
Tutto piacer non è.
È una dichiarazione d'amore il cui motivo musicale è appunto il ritornello, detto dall'uno e ripetuto dall'altra:
Tu vuoi ch'io spieghi o Nina
Quel che mi tiene oppresso:
Se non l'intendo io stessoCome spiegarlo a te?
Quando mi sei vicinaProvo un tal moto al core,
Che, se non è dolore,
Tutto piacer non è.
E Nina risponde:
Ed io qualor ti miroEd io Filen diletto,
Sento una brama in petto,
Ma non saprei di che;
Che affoga il mio respiro.
Che offusca il mio pensiere...
Ah! se non è piacere,
Tutto dolor non è!
È un'imitazione metastasiana. Quando poi Rossetti entrò in campo piú vasto e trattò gravi argomenti politici e religiosi, e s'incontrò nella poesia solenne, che diventò la sua coltura, vi entrarono nuovi elementi, la Bibbia e Dante, forme religiose mescolate col sentimento patrio. Messo in quest'altra via, egli che ammirava tanto Dante come poeta simbolico, e credeva che la grandezza di lui fosse non nel chiaro ma nel nascosto, si abituò a poco a poco a rappresentare le cose non come le dá la storia e la natura, non in sé stesse, ma sotto simboli.
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