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      Mele Bolognesi.
      Metter la scarpa manca, nel piè ritto.
      Mostri il festucco d'altri, e non uedi il tuo traue.
      Mastin da pecoraio.
      Maggior si fa il vinto, lodandosi il vincitore.
      Muore la zucca, che vuol contender con la palma.
      Marzo arrido, Aprile humido.
      Molte nouelle, son piene di couelle.
      Medico giouane, ingrassa il sagrato.
      Mendaci, sono i Candiotti.
      Monaci al conuento, e' morti al sagrato.
      Miseria, e calamità, scuopron l'amistà.
      Mantello cuopre il brutto, & il bello.
      Male sopra male, non è sanità.
      Maladetto il solazzo, che fa l'huomo pazzo.
      Maggio giardinero, non empie il granero.
      Mano bianca, è assai lauata.
      Molto parlar nuoce. Molto grattar cuoce.
      Male pensa, chi non contrapensa.
      Morta la bestia, morto il veneno.
      Meglio val finire, che sempre languire.
      Mostrami il bugiardo, io ti mostrerò il ladro.
      Mai ceneriero, fù buon guerriero.
      Mai vantatore, fu buon faccitore.
      Mal coua la gallina, fuori del suo nido.
      Masticar pane, e gelosia magra.
      Menestra di faue, senza sale.
      Macinar con duo macine.
      Maschera, da Modona.
      Mondo vatti con Dio.
      Mai fù sangue bianco.
      Mentre l'aragne rompe la tela, il pouer non ha ne vento ne vela.
      Meglio occhio cauato, che star sempre penato.
      Molti parlan d'Orlando, che non vider mai il suo brando.
      Molti pozzi, molti secchij.
      Molte mani, spediscon molti negotij.
      Mancheranno i cotti che vi daranno in mano.
      Mandar'i ceruelli per le poste.
      Macherone torrestila tù?
      Mal cena, chi tutto descina.
      Man dritta, bocca monda, può andar per tutto il mondo.
      Mangiando viene l'apetito.
      Matta è quella pecora, che si confessa al lupo.


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Giardino di Ricreatione
di John Florio
Appresso Thomaso Woodcock
1591 pagine 169

   





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