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      III. Pare che l'immaginativa di Platone si giovasse di tali esortazioni per esaltare e sostenere un'ingegnosa teorica dell'Amore; e basterą qui riferirne quella parte che forma la macchina della poesia del Petrarca: - "Le anime nostre emanano da Dio, e a lui ritornano di bel nuovo. Preesistono a' nostri corpi in altri mondi. Le pił tenere e belle abitano Venere, lucentissimo e purissimo de' pianeti, chiamato il terzo cielo. Sono pił o meno perfette, e le pił perfette amano quelle che sono parimente pił perfette. Predestinata e immutabile simpatia le appaia: come che non partecipino delle sensuali perturbazioni del corpo, sono tuttavia costrette a seguirlo ciecamente, tratte da fatalitą o da caso per la procreazione della specie. Arde ogni anima il desiderio della sua compagna; e se avvenga che peregrinando sopra la terra s' incontrino, l'amore in esse si fa tanto pił ardente, quanto la materia in cui son chiuse ne impedisce la riunione. In casi tali, i piaceri, gli affanni e le estasi reciproche sono inesprimibili: ciascuna si sforza di farsi conoscere all'altra; celeste luce avvampa negli occhi, da tutta la persona balena immortale bellezza; il cuore si sente meno inclinato alla terra; e mutuamente si vanno incitando alla esaltazione e purificazione della loro virtł. E quanto si amano l'una l'altra, tanto si levano a Dio principio fontale di tutte; e quanto sentono le pene dell'esilio sopra la terra e la prigionia nella materia, tanto bramano di svincolarsene, affine di potersi congiugnere eternamente in cielo.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





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