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      (52) Per quanto a' nostri moderni compositori di Opere possano apparir brevi i Sonetti e le Canzoni, ond'essere suscettivi di musica, non è per tal rispetto men vero, che quelle voci sono derivate da Suono e da Canto, e che da' poeti furono spesso poste note musicali alle stanze loro. Tra' manuscritti di Franco Sacchetti e d'altri contemporanei del Petrarca, che ancora si conservano in Firenze, la seguente nota trovasi in capo di alcuno de' loro sonetti: Intonatum per Francum, - Scriptor dedit sonum. Il sistema della musica italiana per contrappunto era stato creato tre secoli innanzi da Guido d'Arezzo; e solo a' nostri dì fu raffinato e complicato da' seguaci della scuola tedesca. La poesia non era a que' tempi in Italia il mero caput mortuum della musica; e l'umana voce, in luogo di venir sottomessa quale accessorio all'orchestra, teneva la parte principale, ed era accompagnata da inanimati strumenti tanto solo, quanto fosse necessario a sostenerla, e a regolarne le modulazioni. Le parole potevano allora colpire l'orecchio di minor maraviglia che i toni; ma più vibrate penetravano il cuore, e con più utilità parlavano alla mente. Il Petrarca compose i suoi versi al suono del suo liuto, che legò nel testamento ad un amico;(53) ed ebbe voce dolce, flessibile e di grande estensione.(54) Tutta la poesia d'amore de' predecessori, da quella di Cino in fuori, manca di dolcezza di numeri; ma la dolcezza del Petrarca è animata da varietà e ardore tale, che nessun lirico italiano ha mai conseguito l'uguale.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





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