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      Cagion forse ne fu, che sebbene de' beneficii ricevuti sentisse profonda la gratitudine e con effusione di cuore la manifestasse, non s'avvilì però mai ad adulare, qual uomo che miri a conseguirne de' nuovi. Spesse fiate, e quando mancava ancora di agi o di fama, rivolse avvisi e rimproveri severi a' suoi benefattori, persone per età e per grado venerande.(101) Durante il favore che i Visconti, potentissimi e crudelissimi despoti in Italia, impartirono al Petrarca, il contegno di lui fu di consigliere integro piuttosto che di cortigiano; e l'università di Pavia venne da Galeazzo fondata nel tempo appunto di questa sua pratica col Petrarca. Ma sebbene si possa scorgere ad ogni tratto com'egli molto si compiacesse d'avere ad amici personaggi illustri, pure tutta la vita di lui fa fede di quanto afferma egli stesso, "che se i grandi bramavano la sua compagnia, aveano ad acconciarsi all'umor suo."(102) Nondimeno, se di rado consentì ne' loro politici divisamenti, retribuì sempre le liberalità loro con durevole affetto. Infinite furono le cortesie ch'ei ricevette da' Correggeschi; ma questi principi reggevano lo Stato con improvvidi consigli e perniciosi ai soggetti; laonde il Petrarca rimase colà alcun tempo perplesso fra l'incanto degli onori, e l'apprensione che non gli venissero impartiti al tutto gratuiti. Ritirossi pertanto, col proponimento di finire il suo poema dell'Affrica, ad una casetta in Parma di sito tranquillo, che in processo di tempo comperò.(103) Non andò guari che Azzo da Correggio, perduto lo Stato, e ridotto a vivere tra durissime calamità, videsi ora tapino in esilio, ora chiuso in carcere, e sempre minacciato da sovrastante pericolo; nè Francesco si rimosse punto dall'amistà sua per esso, che mantenne fino all'ultimo, anzi gli andò scrivendo con più rispetto, che non soleva con principi in miglior fortuna; e appunto a conforto di lui compose il trattato: De remedio utriusque fortunæ. Roberto re di Napoli lo avea richiesto che gli dedicasse l'Affrica, ma poco stante uscì di vita; e, benchè più altri principi ambissero un tal contrassegno d'onore, pure, seguíta la morte del Petrarca, fu trovato il manuscritto col titolo ai mani di Roberto.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





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