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      Tutta quella grazia e beltà, quel caldo raggio d'amore, quella vivezza e lieta baldanza di gioventù, quella sacra modestia di una vergine, che osserviamo, benchè disgiunte e miste a difetti, in persone diverse, son qui concentrate in una sola; mentre il canto, la danza, il côrre fiori dan vita e incanto e grazia di movenza alla pittura. - A giudicare schiettamente tra questi due poeti, diresti, che il Petrarca sovrasti nel mettere in cuore un sentimento profondo della sua esistenza; e Dante nel guidare l'immaginazione ad accrescere di sconosciute attrattive la natura. Genio non fu mai forse che in sè accoppiasse a sì alto segno queste due facoltà.
      X. Entrambi incarnarono disegni accomodati alle facoltà respettive, e ne uscirono due maniere di poesia producitrice di opposti effetti morali. Il Petrarca ne mostra ogni cosa pel mezzo di una predominante passione, ne abitua a cedere a quelle propensioni che, tenendo il cuore in perpetua inquietudine, fiaccano il vigore dell'intelletto, - ne seduce a morbida condiscendenza, alla sensibilità, e ne ritrae dalla vita attiva. Dante, come tutti i poeti primitivi, è lo storico de' costumi del suo secolo, il profeta della sua patria e il pittore dell'uman genere; ed, eccitando tutte le facoltà dell'anima, le chiama a riflettere sopra tutte le vicissitudini dell'universo. Descrive ogni fatta di passioni e di azioni, - l'incanto e l'orrore delle scene più disperate. Colloca uomini nella disperazione dell'inferno, nella speranza del purgatorio e nella beatitudine del paradiso.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





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