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      Giammai la cima per soffiar de' venti.
     
      La forza di disprezzare, che molti vantano, che pochissimi posseggono realmente, e di cui Dante fu oltre misura dotato da natura, gli apportò il più alto diletto di cui una mente elevata sia suscettiva:
     
      Lo collo poi con le braccia mi cinse:
      Baciommi 'l volto, e disse: Alma sdegnosa,
      Benedetta colei che 'n te s'incinse.
     
      L'altero contegno di Dante verso i principi, de' quali sollecitava il patrocinio, fu da repubblicano per nascita, da aristocrata per parte, da statista e guerriero, il quale, vissuto nella copia e negli onori, fu proscritto nel suo trigesimosettimo anno, costretto a ramingare di città in città, "qual uomo che, ogni vergogna deposta, si pianta sulla pubblica via, e stendendo la mano,
     
      Si conduce a tremar per ogni vena.
     
      Più non dirò, e scuro so che parlo;
      Ma poco tempo andrà, che i tuoi viciniFaranno sì che tu potrai chiosarlo.(163)
     
      Il Petrarca nato in esilio, e nodrito per propria confessione in povertà,(164) e qual uomo destinato a servire in corte, venne un anno dopo l'altro arricchito dai grandi; intanto che, posto in termini da poter evitare nuovi favori, a ciò alludeva con la compiacenza inevitabile a quanti o per caso, o per industria o per merito sfuggirono a penuria ed umiliazione.
      XV. Conformato ad amare, il Petrarca si studiò di conciliarsi la benevolenza altrui; sospirava maggiore l'amicizia, che non soglia consentirla l'amor proprio dell'uomo; e così scadde negli occhi, e fors'anche nel cuore delle persone a lui più devote.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





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