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      Talvolta alcuni pontefici si procacciavano alleati e soldati da ridurre di nuovo sotto il dominio temporale della Chiesa alcune città che vi s'erano sottratte; ed Eugenio IV fu uomo di sangue. Ma non discendevano dalle Alpi nè i Francesi, nè i Tedeschi; e quelle guerrucce civili non disturbavano tutto il resto d'Italia. Frattanto alcuni altri papi, e Niccolò V e Pio II più che gli altri, attendevano virilmente a propagare le lettere, e restituire a Roma le opere degli antichi scrittori; a illustrare i monumenti innalzati dagli imperadori padroni del mondo; a ristorare gli edifizj pubblici, e consolidare la religione. Allora molta parte della vita e delle opere degli uomini dotti, specialmente ecclesiastici, spendevansi ne' Concilj Ecumenici, frequenti e prolungati in quell'epoca; ma che non riuscirono nè a persuadere con argomenti la Chiesa Greca a riconoscere la preeminenza assoluta del Vescovo di Roma, nè a convincere, per mezzo di roghi, i primi riformatori tedeschi della infallibilità della Chiesa Romana.
      Gli studj dunque essendo tutti rivolti assiduamente all'antichità, all'erudizione e alla teologia, non è meraviglia che i libri intorno a soggetti che si riferivano alla storia, a' costumi, alle arti e alla letteratura degli antichi Romani, e alla dottrina de' Santi Padri fossero tutti scritti in latino. S'aggiungeva la maggior diffusione del commercio di tutti i prodotti della mente umana fra dotti di tutta l'Europa. Niuna nazione aveva lingua letteraria, e tutte ne avevano una comune nella latina.


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Sulla lingua italiana
Discorsi sei
di Ugo Foscolo
Istituto Editoriale Italiano
1914 pagine 176

   





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