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      1433.
     
      FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
      Acquasparta, 4 gennaio 1620.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, c. 101. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
     
      Veramente non posso negare che non mi sia duro lo star non solo molte settimane, ma anco molti mesi, senza haver lettere di V. S.; e se ben mi quieta il rispetto della sua sanità, la quale più d'ogn'altra cosa mi preme, tuttavia mi resta lo scrupolo d'una curiosa intercettione di qualche bello, o, per dir meglio, maligno, spirto, che avvenga alle lettere d'ambidoi. Scrissi, et a lungo, tempo fa; nè dopo ho ricevuta risposta o altro. V. S., capitandole questa, potrà e darmi nova di sè e accennarmi quanto le occorrerà in questo particolare, acciò possa esser più sicuro e quieto nel'inviamento delle lettere.
      Intanto io me la passo qui assai bene e quietamente, Dio gratia, con la mia famiglia, e nelle contemplationi e scritti mi vado esercitando al meglio che posso. Circa la risposta nella materia della cometa, conforme al debito mio e quello mi par che ricerchi l'occasione, ho posto giù il mio senso. Il S.r Colonna e S.r Stelluti(1) concordano meco; credo l'istesso de' S.ri compagni assenti: però starà a V. S. il giudicare molto meglio, e aspettarò sentirne presto. Le conceda N. S. Dio felicissimo l'anno nuovo con altri moltissimi appresso, come io glieli desidero e prego, e baciando a V. S. le mani di tutto core.
     
      D'Acquasparta, li 4 di Genn.o 1620.
      Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.te
     
      Aff.mo per ser.la sempreF. Cesi Linc.o P.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965, pagine 592

   





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