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      - Voi prodighi d'una vita preziosa, siete impazienti di gettarla là come uno straccio, mentre migliaia d'ignavi - che non valgono una rapa e che pure profitteranno del santo vostro sacrifizio - restano indietro, o paurosi come pecore, o calcolando i vantaggi che potran raccogliere dall'arditissima impresa.
      «Spero saranno piroscafi, non legni a vela: sarebbe troppo noioso il viaggio - soggiungeva il maggiore dei Cairoli colla sua calma angelica - Bixio, Schiaffino, Castiglia, Elia, Orlando, incaricati di condurli via dal porto, non sono uomini da lasciarsi intimorire da minacce o da ostacoli».
      «Però - ripetea l'eroe della Polonia coll'orologio alla mano - già siamo al tocco, ed alle 3 albeggia in questa stagione: se i legni da guerra ancorati nel porto di Genova giungono a scoprirci, potrebbe andar male per la spedizione.»
      «Per Dio! che fossimo obbligati anche questa volta a tornarcene a casa» urlava il focoso e prode Montanari.
      «Sangue della Madonna!» e lì si disponeva a continuare alcune imprecazioni con una voce da far impallidire (se non fosse stato di notte) quante spie ed agenti di polizia ronzavano intorno ai valorosi Argonauti italiani.
      «Sangue della!.... - e non arrivò a ripetere - Madonna» quando un «Zitto» di Vigo Pelizzari che si teneva sul promontorio di Quarto (ove si trovavano i nostri amici) adocchiando verso Genova «Zitto, non vedete quelle masse nere che celeremente s'avanzano verso di noi?»
      «Sì, sì, per Dio! son dessi, sono i nostri piroscafi che vengono ad imbarcarci.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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