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      Peggio, allora, giacchè se aveva poca voglia di andare avanti, senza opposizione, ora glie ne nacque moltissima, impedito materialmente e bruscamente dalla sentinella nel suo disegno.
      L'atto primo di Bajaicò, trattenuto con poco garbo da un individuo qualunque, senza distintivi, fu di mandarlo gambe all'aria con un pugno, ciocchè egli eseguì con facilità essendo svelto, nerboruto ed audace; - ma in un momento egli venne attorniato da molti e condotto in presenza di Tifone. - Il suo processo fu presto finito e la sua sorte decisa. - Un'occhiata del capo bastò per condannarlo, legato colle mani addietro, e condurlo nell'interno per esservi immediatamente sacrificato.
      In questo il giudizio di Tifone somigliava a quello d'un vecchio romano che, consultato sul da farsi con molti prigionieri nemici che ingombravano il campo, mentre questo stava per essere attaccato, rispose: «Ammazzateli!»
      È cotesto anche uno dei tanti spedienti che i monarchi ed i loro satelliti adoperano in quel bel loro passatempo di stragi che si chiama guerra. Tali furono i procedimenti degli Hainau, dei Villata, dei Bazaine che, senza trovarsi spinti dall'eccidio, da terribile necessità d'una posizione arrischiata, massacrarono i Bresciani, i volontari a Fantina, ed il signor Bazaine, il nostro generale Ghilardi, prode difensore di Roma, al Messico mentre era ferito. Ed Ugo Bassi dai preti austriaci! E Ciceruacchio con due figli e sei compagni da un principe di casa d'Austria! E le migliaia di vittime d'un popolo generoso, immolate alla paura di quel saltimbanco politico, mascherato da repubblicano, che il giornalismo salariato chiama salvatore della Francia!


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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