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      8. DELLE SCIENZIE. Nessuna certezza è dove non si pò applicare una delle scienzie matematiche, ovver che non sono unite con esse matematiche.
     
      9. O speculatore delle cose, non ti laldare di conoscere le cose che ordinariamente per se medesima la natura conduce. Ma rallegrati di conoscere il fine di quelle cose che son disegnate dalla mente tua.
     
      10. DELL'ERROR DI QUELLI CHE USANO LA PRATICA SANZA SCIENTIA. Quelli che s'innamoran di pratica sanza scienzia, son come 'l nocchieri ch'entra in navilio sanza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.
     
      11. E molti fecen bottega con inganni e miraculi finti, ingannando la stolta moltitudine, e se nessun si scopria cognoscitore de' loro inganni, essi gli puniano.
     
      12. Ogni omo desidera far capitale per dare a' medici, destruttori di vite. Adunque debbono esser ricchi.
     
      13. La sperienzia, interprete in fra l'artifiziosa natura e la umana spezie, ne 'nsegna ciò che essa natura in fra' mortali adopera da necessità constretta, non altrimenti operar si possa che la ragione, suo timone, operare le 'nsegni.
     
      14. Nessun effetto è in natura sanza ragione; intendi la ragione e non ti bisogna sperienza.
     
      14 bis. Chi nega la ragion delle cose, pubblica la sua ignoranza.
     
      15. a) La sperienza non falla mai, ma sol fallano i nostri giudizi, promettendosi di quella effetto tale che in e nostri experimenti causati non sono. Perché dato un principio, ènecessario che ciò che siguita di quello è vera conseguenza di tal principio, se già non fussi impedito; e se pur seguita alcuno impedimento, l'effetto che doveva seguire del predetto principio, partecipa tanto più o meno del detto impedimento, quanto esso impedimento è più o men potente del già detto principio.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131