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- Io no, ma lo dicono tutti. -
 Quell'accademico è un imbecille incompreso!
 
 
 
 IL MARITO FANNULLONE.
 
 Per quanto so e posso, figliuola mia, ti prego, ti riprego e ti scongiuro, magari mettendomi in ginocchio: non dar mai la mano di sposa a un fannullone.
 E ciò pur troppo ti può capitare facilmente, se sposi un uomo molto ricco.
 Fra noi il far nulla è un dovere di chi può vivere delle proprie rendite, e mentre si ride di cuore dei nobili della Cocincina, che custodiscono le unghie delle loro mani in astucci di avorio, d'oro o d'argento per dimostrare a tutti che essi non le prostituiscono al lavoro; non ridiamo di molti nostri nobili, che si vergognerebbero di avere un diploma di ingegnere o di giurisprudenza.
 Per me gli artigli lunghissimi degli Annamiti valgono il pregiudizio dei nobili italiani.
 E dico italiani, perchè in molti paesi d'Europa e d'America, che sono assai più avanti di noi, il far nulla non è titolo di nobiltà; ma è vergogna, di cui anche i più ricchi arrossiscono.
 A Londra per esempio vi sono signori, che hanno molti milioni e che lavorano nel commercio, nell'industria, o fanno della scienza o dell'arte o della letteratura, o viaggiano continuamente per distrarsi o per istruirsi, o alla peggio amministrano i loro beni, occupandosi di agricoltura.
 Io conosco invece in Lombardia alcuni signori, che non hanno mai veduto le loro terre!
 È vero però, che più d'una volta i loro fattori o i loro fittabili diventano i loro padroni ed essi muoiono crivellati di debiti e uccisi dalla noia e dai vizi.
 
        
 |  | | L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
 di Paolo Mantegazza
 Editore Treves Milano
 1894
pagine 127
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