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      VI. Riscaldato da questa fede, rafforzato dalla sublime poesia dell'antico Testamento e degli Evangeli, Manzoni compose gli inni religiosi, nei quali, staccandosi dal classicismo invano galvanizzato dal Monti, aperse, come Mosč dall'Oreb, una nuova fonte di bellezza, che č ad un tempo semplicitą e forza. Colla voce potente dei profeti scosse quanti bamboleggiavano fra i sonettini, le odi e i madrigali. Diremo un'eresia per alcuni, ma in questi Inni noi troviamo espressa con maggior efficacia l'idea del progresso universale cui tendiamo, che non in certe prosaccie, inzeppate di parole altisonanti e meschine di concetti. Manzoni non s'č rinchiuso in uno sterile ascetismo: nč, come Paolo od Antonio, si č rinchiuso nel deserto a cantar le laudi del Signore fra i leoni addomesticati e i corvi panattieri; ma egli canta i pił grandi episodi del cristianesimo colle parole dei profeti, coll'animo, si direbbe, di un moderno democratico, il quale vive fra gli uomini, ne vede i dolori, li compiange e li consola colle speranze d'un avvenire di pace e di prosperitą. Tutte le profezie, siano delle Sibille o siano dei profeti, non sono altro che inni e sospiri verso quel tempo beato in cui saranno terminate le guerre, le conquiste, la nimicizia universale: in cui i forti siederanno insieme coi deboli; e il lupo coll'agnello, il leone colla timida damma, si recheranno al pascolo insieme; e sarą dovunque effusione di letizia, e la giustizia e la pace si spanderanno su tutta la terra. I profeti pei loro tempi erano i riformatori, i socialisti, gli apostoli della pace e della libertą; ed i cattolici trassero profitto di quelle consolanti promesse per adattare le profezie pagane ed ebraiche alla nascita del Cristo, scordando che questi aveva dichiarato che veniva a portare, non la pace, ma la spada; ma in veritą se guardiamo a tutte le guerre che sono accadute in questi diciannove secoli da ch'egli č nato, nei fiumi, invece d'acqua, potrebbe scorrere sangue, e il numero delle prepotenze dei forti contro i deboli sorpassare sulla terra quello dei fili d'erba che la rivestono.


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Del trionfo della libertą
di Alessandro Manzoni
Editore Sonzogno Milano
1882 pagine 91

   





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