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      Le ultime parole scritte da Emilio Bandiera e da suo fratello, che io pubblicherò fra poco con altri documenti per onorare la loro memoria proveranno a tutti che quegli uomini erano posti troppo in alto per abbassarsi a lavorare per un pretendente. Essi proveranno anche che, conoscendo le loro intenzioni d'agire ad ogni costo, io ho fatto tutto ciò che ho potuto, giungendo sino ad attirarmi i loro rimproveri, per distoglierli da ogni impresa immediata e per impedirne la realizzazione. Disgraziatamente non ho potuto riuscirvi. Forse anche essi erano migliori di noi!
      Dite questo ai vostri compatrioti, e dite anche loro che nel seno d'una emigrazione che assiste al bello spettacolo della spontanea devozione di Zaliwski e dei suoi compagni, non dovrebbe essere permesso ad uomini che attendono la salvezza della Polonia dalle combinazioni del signor di Metternich di trattare da leuchtenbergisti o da agenti sottomessi alla volontà d'un altro uomo i martiri della causa e della giovinezza italiana... Voi potete fare di questa lettera l'uso che vi piacerà. Credetemi sempre vostro fratello devoto. - Giuseppe Mazzini
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      A NICOLA FABRIZI, A MALTA.
      (Londra) 2 settembre 1844
      Dalla catastrofe in poi io non ho mai più avuto una linea da te... è impossibile che tu non abbia avuto d'allora in poi qualche minuto ragguaglio del caso funesto. Come furono presi tutti? e da Moro in fuori non feriti? Quando? nel combattimento di San Giovanni in Fiore o più dopo? la taglia era vera o no? Vorrei sapere i particolari come si desidera sapere ogni cosa d'un parente morto.


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I Fratelli Bandiera
di Giuseppe Mazzini
Libreria Editrice Milanese
1944 pagine 74

   





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