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      Non vi parlo del caro figlio, poiché dopo le vicende tragicomiche fra le quali si è poco lodevolmente intricato, non credo che possa esser per voi materia aggradevole d'una lettera.
      Siate sicuro ch'io v'amo e stimo quanto meritate, e che sarò sempre in attenzione di potervi convincere con l'opere quanto io vi sono.
     
     
     
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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 9 Gennaio 1751.
     
      Non ostante la mia apparenza di beccafico la mia interna e reale qualità di cancherino non mi ha permesso di rispondere neppur due righe nel sabato scorso all'amabilissima vostra del 25 di novembre, che mi pervenne per la solita strada. Ed oggi l'impazienza di scrivervi non so se basterà a superar lungamente il tormento ch'io provo in questa per altro leggiera fissazione, tanto son assidui e violenti i miei flati e gli stiramenti de' nervi che mi cagionano in questa povera testa: ma parliamo di cose allegre. Muoio di voglia di sapere che sorte abbiano incontrata sotto gli sguardi Reali i nostri cavalli: e la spero felice con l'aggiunta degli abiti sontuosi, coi quali voi disegnavate di presentarli. Non mi tacete il vero, e per me e per tutta la nobiltà che me ne dimanda. Secondo l'informazioni e l'esperienza ch'io ne ho fatta, il signor Hibener è un abile ed onest'uomo: onde credo degnamente impiegati i vostri benefici. E spero che non vi darà mai occasioni di aver rimorsi delle grazie che gli farete. Egli già vi considera come suo nume tutelare, e secondo le notizie ha gran ragione di farlo.
      È giunto il signor Antonio d'Azlor ministro plenipotenziario di cotesta Corte.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Gennaio Reali Hibener Antonio Azlor Corte