Pagina (91/272)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Grazie e grazie vivissime a Madama Sand, a Madama d'Héricourt, a Madama Deroin! Onore alle ceneri di Madama Roland!
      Onore a voi tutte, donne del progresso; che, trattando con gloria le arti e la penna, affermate col fatto l'attitudine e la capacità femminile!
      Possa il vostro nobile esempio scuotere dall'inerzia la massa neghittosa, e chiamarle sul volto il rossore dell'aver tollerato in silenzio una sí lunga servitù.
      II
      . LA DONNA IN FACCIA AL PROGETTO DEL NUOVO CODICE CIVILE ITALIANO(5)
     
      Le pagine che seguono sono tratte da un opuscolo uscito nel 1865, dopo che il progetto del nuovo Codice Civile era stato discusso al Senato che aveva modificato in peggio gli articoli sulla condizione delle donne nei rapporti familiari, già approvati dalla Camera dei deputati.
      Lo scritto, piú polemico del precedente, si chiude tuttavia con parole di speranza, nate dalla fiducia in una revisione delle norme più arcaiche.
      In questi due primi lavori, la questione femminile è vista soprattutto come un fatto di discriminazione, da assimilarsi a quelle di tipo razzista. Va notato tra l'altro che la Mozzoni è tra i rarissimi scrittori del tempo che denuncino a tutte lettere il permanere dell'antisemitismo in Europa; e poiché la sua allusione all'esistenza dell'antisemitismo nei «paesi democratici e progressisti», vale a dire in Francia, proprio nel paese della Grande Rivoluzione, che aveva proclamato l'emancipazione degli ebrei, precedeva di decenni l'affare Dreyfus, probabilmente non serví che a renderla anche più incomprensibile ai democratici contemporanei, per i quali la Francia era un mito intoccabile.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Madama Sand Madama Héricourt Madama Deroin Madama Roland Codice Civile Senato Camera Mozzoni Europa Francia Grande Rivoluzione Dreyfus Francia