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      Ed egli entrò nella società, dalla rigida vita dei chiostri, con tre propositi: riformare il sacerdozio; sottrarlo dalla subordinazione laicale; constituire il papa re d'Italia, re dei re, protettore dell'universo, onde tutte le nazioni, tutte le città, tutti gli oppressi in lui riguardassero un giudice supremo, al suo tribunale si appellassero. Egli intendeva fare del papa quegli che prima i re poteva giudicare, deporre ed annullare, poi castigare i popoli.
      Fornito di un carattere vivo, ostinato, coraggioso, prudente nella condotta e nell'attendere, sagace nel concepire e nel penetrare, pronto nel dedurre le conseguenze delle opere e nel prevenirle, audace nel tentare, duro nel resistere, ardimentoso nel pretendere, altero e vigoroso nel contrastare, attivo nell'agire, scaltro nel simulare e fino ipocrita, Ildebrando comparve sulla scena del mondo. Da prima e' si trovò fuori la sfera, perchè altrimenti l'aveva concepito. Ma, essendo egli una di quelle organizzazioni compiute ed elette nelle quali la natura spiega tutto l'opulento lusso dei suoi poteri, una di quelle tempre che la natura fonde intere e tali da elevare la specie umana onde servir di gradino intermedio tra Dio e l'uomo; mano mano quel mondo conoscendo, adattandovisi, sperando nel lavoro del tempo, cominciò l'opera fatale, che unico l'avrebbe reso nella storia - se un altro uomo del destino, nell'ultimo secolo, non fosse comparso per disputargli la gloria e superarlo di gran lunga.
      Alla morte di Damaso II, 1049, Bruno vescovo di Toul, parente e consigliero carissimo di Enrico III, fu eletto papa nel sinodo di Worms.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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