E sulle basi di questo giuramento, i papi pretesero da poi sempre alla signoria del regno di Napoli!! Ma nel 1061, dopo avere Niccolò II sottratto all'imperatore la facoltà di eleggere il papa e dato alla Chiesa, con l'investitura a Roberto, un esercito ed un capitano per farne eseguire i decreti, si morì. Ildebrando, ragunati i nobili romani ed i cardinali, proclama Alessandro II - mettendo così senza indugi in pratica il decreto del concilio di Laterano emanato da papa Niccolò.
Molti dei nobili, e segnatamente il conte di Tuscolo e quel di Galeria, con grande parte di popolo e di clero, mal sentirono questa elezione senza assenso dell'imperatore. Gli mandarono ambasceria perciò, con una corona d'oro ed il titolo di patrizio di Roma, pregandolo di dar loro un pontefice. In Basilea si accolse concilio numeroso, che dichiarò erronei, ed abolì i canoni di Niccolò II, come contrari alle constituzioni dell'impero teutonico ed ai decreti del concilio di Laterano di Leone VIII, ed elesse Cadolo, vescovo di Parma, col nome di Onorio II. Ildebrando, cui Niccolò aveva elevato ad arcidiacono della Chiesa ed Alessandro a cancelliere, con facoltà di fare quanto mai gli fosse piaciuto, per modo che s. Pier Damiano gli scriveva:
/* Papam rite colo, sed te prostratus adoro: Tu facis hunc dominum, te fecit ille Deum - */
Ildebrando manda subito un legato ad Enrico con lettere del conclave. Ma il messo non è ricevuto, e vilipeso ritorna a Roma. Anzi, nella primavera, Onorio II, ricco di tesori molti e forte di truppa sì italiana che tedesca, si avvia alla volta di Roma e si accampa a Sutri.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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