Sigofredo di Magonza, in cuor suo non tranquillo, abbassa il capo, ed uscito, in quell'istante istesso riparte per l'Alemagna.
Il camerario annunzia in seguito il principe Baccelardo.
- Santo padre« sclama Baccelardo entrando »santo padre, Salerno č presa dai Normanni.
A questa notizia Gregorio percuote del pugno la tavola e grida:
- E tu, neghittoso, tu vieni a portarcene vergognosa novella?
Baccelardo fa un balzo come percosso d'improvvisa contumelia e fissa il papa di sguardo superbo e collerico. Poi dopo un minuto di silenzio:
- Sě, ser papa« animosamente risponde »io posso bene portarvene la nuova, dopo aver combattuto come guerriero, ferito Guiscardo, e ceduto al numero. Disdicetevi dunque di codesta parola di neghittoso che mal mi si adatta; e se il cuore vi punge la sorte della misera nazione longobarda e di me, provvedete, e sollecitamente, energicamente provvedete.
- Sta bene« sclama Ildebrando »ritírati.
All'uscire di Baccelardo, senza essere chiamati, l'abate di Cluny ed Alberada si presentano. Alla loro vista Gregorio spalanca gli occhi, e dopo averli squadrati un momento, senza aspettare che parlassero, corrugando la fronte in modo accigliato, dimanda:
- Ed il priore?
- Il priore č fuggito« risponde Alberada con fermezza. »Ed io - io Alberada moglie di lui, rammentando il giuramento di Ildebrando nel castello di Cariati - io gli detti questo consiglio.
- Ah!« sclama Gregorio mordendosi le labbra e convellendosi nella persona per reprimersi »tu dunque gliene davi il consiglio?
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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