Sull'altare frattanto si canta il credo, i profeti ed i pagani giuocano al lanzichenecco, e mangiano una frittata con agli, facendo toast e combibbie sazie e laute. Infine il sacerdote ragghia ancora tre volte e canta: Ite missa est! Ed il popolo, anche tre ragghi, e risponde Deo gratias! Allora il cappellano del papa dei becchi grida:
- Silete, silete, silentium habete.
Il papa benedice tutti con la mano sinistra; ed il cappellano proclama:
- Monsignore, bravi borghesi, vi dà indulgenza plenaria di tutti i peccati che avete fatti ed avete buona intenzione di fare, e con essa vi dia il cielo trenta giorni di male al fegato, venti cofani pieni di male di denti, otto ore di colica, una moglie riottosa, ritenzione d'orina e la gloria eterna del paradiso - e così sia.
Quindi si dispongono a processione novellamente, ed il papa dei becchi, vestito degli abiti pontificali, con pastorale, camauro e cappa rossa, a cavallo ad una vacca, è portato al castello di Rodolfo, nella sala del tinello, dove, sedutosi alla più grande finestra, benedice il popolo di nuovo e comincia a mangiare marzapani.
Allora si presentano al duca Rodolfo due araldi, dei quali uno annunzia:
- Monsignore Goffredo di Buglione, oratore del re Enrico.
L'altro:
- Monsignor Baccelardo, oratore di papa Gregorio.
Rodolfo fa inchino al papa dei becchi ed alla corte di lui, e va a ricevere i nuovi suoi ospiti.
III.
PROMET. Io mi rifiuto: Dite loro in breve io non lo voglio.
GOETHE.
- Monsignore, dice Baccelardo facendosi incontro a Rodolfo che entrava nel salone dove i due personaggi attendevano, io sono Baccelardo duca di Puglia.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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Ite Deo Rodolfo Rodolfo Goffredo Buglione Enrico Baccelardo Gregorio Baccelardo Rodolfo Baccelardo Puglia
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