Così che fu mestieri mutar di nome, darsi per tutt'altro di ciò che erano, e, per tal fatta mascherati, di villaggio in villaggio, penosamente trascinarsi fino a Lanslebourg, ai piedi del monte Cenisio.
Questa montagna, alta 8670 piedi di Parigi sul livello del mare, non aveva allora quella bella strada che, nel 1805, in cinque mesi, per ordine di Napoleone, il cavaliere Giovanni Fabbroni faceva aprire da tremila operai al dì; nè quelle case di rifugio, abitate da cantonieri per riparare i varchi e soccorrere i viaggiatori; come neppure quei piuoli che, elevati di tratto in tratto, accennano il calle meno sinistro a tenersi. Allora non era che una marmorea lamina di ghiaccio, praticata solamente nell'estate da un sentieruolo per uso dei cacciatori di camoscio, che serpeggiava tra i precipizi e le voragini dell'erta sterminata. Gli avvallamenti, colmati, dalla neve quivi accumulata dagli uragani, o non si discernevano, o malamente per alcune creste di rocce sporte in fuori quasi denti di ferro. Ogni varietà di picchi e di rupi, capricci della natura tormentata delle montagne, era scomparso. Il monte aveva addossato il suo fallace lenzuolo di neve, e sotto di quello spalancavansi le voragini ed i crepacci, movevansi le valanghe. Enrico si fe' venire grosso numero di guide, e voltosi al loro capo dimandò:
- Compare, mi fa d'uopo scavalcare la montagna, e discendere in Italia: sareste voi al caso di additarmi e facilitarmi la via?
Il capo guida, che si chiamava Giacomo, si grattò l'orecchio sinistro e si lisciò la barba; poi disse:
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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