L'opera del calcolo non è più l'opera del valore. Il valore sta dove il periglio è maggiore, dove si frappongono gli ostacoli; e fatto di cavaliere non è sicuro coi cento rompere i dieci. Ma se noi soli, noi, figli di una nazione che ha soggiogata l'Europa, andremo in piccolo e risoluto drappello ad urtare l'enorme massa di combattenti accalcata su papa Gregorio, allora il nostro nome sarà distinto nei volumi delle cronache, ed i trecento delle Termopili non saranno più soli.
- Nobile giovane! sclama il romeo di voce commossa e diversa affatto da quella con cui aveva favellato sino allora.
E faceva già un passo verso di lui per abbracciarlo, allorchè vede Sigelgaita, la quale fino a quel momento lo aveva considerato con un'attenzione come se avesse voluto divorarlo, la vide quasi all'insaputa sua sollevarsi dal seggio. E' si arresta. E Sigelgaita, dopo alquanto di silenzio, osserva ghignando:
- Chi direbbe che tanto entusiasmo si annicchiasse in un romeo che mi ha l'aspetto e la voce di una femmina?
- Perdono, madonna, la voce e l'aspetto lo dà Iddio: che può fare l'uomo se ha la disgrazia di altrui dispiacere?
- Proprio così, bel santo! E non è già Iddio che s'incolpa se l'uomo, per ostentare venustà femminile, si taglia i peli del volto, e la donna, per correr libere venture, assume abito virile.
Il romeo resta colpito dalle parole di Sigelgaita, e fisando il suo occhio sereno sovra di lei, che torva ed irata lo contemplava, soggiunge:
- Mi avveggo, madonna, che ho avuta la sfortuna di esserle malgradito.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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