Dall'altro lato un frate benedettino, cui, come e' disse, gli aveva mandato l'abate Desiderio per confessarlo. Questi teneva il cappuccio abbassato, sicchè la fronte e metà del volto covrivagli e stava del pari in piedi. Gregorio con una mano cercava la testa di Guaidalmira, con l'altra stringeva quella del frate. Già più non ci vedeva.
- Santo padre, voi dunque togliete la scomunica al re di Francia? dimandava il frate per voce soffocata forse dal dolore.
- Gliela tolgo, rispondeva Gregorio.
- Santo padre, togliete la scomunica al re di Dalmazia? proseguiva il frate.
- Gliela tolgo, diceva Gregorio.
- Ed al re di Polonia, santo padre?
- È morto, ma gliela tolgo.
- Ed al re d'Ungheria.
- Gliela tolgo pure.
- Ed ai vescovi e baroni che vi deposero nei concilii di Worms e di Pavia?
- L'avevo tolta ad alcuni; la tolgo a tutti.
- Ed a Cencio, che tentò assassinarvi nella notte di Natale?
- Gli sia pur tolta.
Qui la voce del frate si arresta di un istante, poi, più cupa, dimanda:
- Ed a vostro fratello Guiberto?
A questa parola il moribondo gli sottrae la mano, e, facendo atto di volersi sollevare, sclama, di lieve rossore animando le gote:
- No, no, lo maledico. Escluso lui che usurpa la mia sede di Roma, escluso Enrico che dicono re, esclusi i maligni che per consigli e per opere favoriscono l'empietà d'ambedue, io stendo il perdono e la benedizione di Dio su tutti gli uomini che credono fermamente e confessano che io sono vero erede e vicario degli apostoli s. Pietro e s. Paolo.
Il frate serba il silenzio alcun poco e cerca riprendere la mano del moribondo vecchio, il quale tremava tutto come una foglia, poi mormora:
| |
Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
|
|
Desiderio Guaidalmira Francia Gregorio Dalmazia Gregorio Polonia Ungheria Worms Pavia Cencio Natale Guiberto Roma Enrico Dio
|