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      I Goti e gli Algerini non furono mai famosi nella comedia come i borghesi di Atene e di Parigi. Ariosto e Macchiavelli furono egregi derisori del prossimo in un tempo che i gran peccatori pagavano tassa e compravano il perdono dei poeti. Tra il secolo del Bibiena e del Goldoni sta il Seicento, secolo vuoto e fiacco che non ebbe tampoco la forza di ridere di sé stesso. La possente Inghilterra è la patria della caricatura; ogni giorno una legione di giornali vi fa specchio inesorabile della vita pubblica e privata; Sheridan vi compì l'opera mettendo in comedia la stessa maldicenza. I più illustri scrittori del secolo, Walter Scott, Byron, Goethe, Manzoni, sono tutti dipintori di caratteri o vogliam dire scrittori satirici...A cominciar da Dante, che fu l'ideale della maldicenza, i Fiorentini dominarono sull'Italia colla spaventevole publicità d'una satira che era intesa da un capo all'altro della Penisola. Ma dopo che il duca Cosmo insegnò loro a parlar sempre bene di tutto, Firenze, ad onta dell'aureo dialetto, non ebbe più lo scettro delle lettere italiane ec.
      Politecnico, vol. I pag. 267
      (2) Vedi in proposito un'ingegnosa Memoria del valente oculista dottor Trinchinetti. Politecnico, vol. I, pag. 555
      (3) Con questi pc pc pc intenderci significare quel suono speciale che fa sì communemente per chiamare i gatti: suono che parmi non possa rendersi con nessuna combinazione delle lettere dell'alfabeto. Se però i dotti in filologia o in zoologia ne pensassero diversamente, mi rimetterei al loro savio giudizio colla più illimitata fiducia.


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98

   





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