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      Sì, ho stabilito di conservarle e difenderle fino alla morte. Sosterrò da prima un assedio in Forlimpopoli, in Cesena, in tutti i miei castelli; quando gli avrò tutti perduti difenderò le mura di Forlì, poi le sue strade, le piazze, il mio palazzo e l'ultima torre del mio palazzo, piuttosto che acconsentire a nulla cedere di quanto mi appartiene»489.
      Ordelaffi affidò la difesa di Cesena a sua moglie Cia, ossia Marzia degli Ubaldini, figliuola di Vanni, signore di Susinana490. Delle poche truppe che aveva al suo soldo parte ritenne per sè, parte diede alla consorte, cui assegnò per consigliere un uomo, creduto fedele, Sgarino di Pietra Gudula, ordinandogli di difendersi fino all'ultima estremità. Marzia si chiuse in Cesena in principio del 1357 con sua figlia di già nubile, un figlio e due nipoti ancora fanciulli, le due figlie di Gentile da Mogliano già signore di Fermo, e cinque damigelle. Avea per difendersi duecento cavalieri ed altrettanti pedoni, e ben tosto fu attaccata da un'armata dieci volte più numerosa della sua. Cesena è divisa in due parti, la città superiore, detta la Murata, è cinta di mura, e la città bassa ancora a quest'epoca era appena suscettibile di difesa. In sul finire d'aprile gli abitanti aprirono quest'ultima ai nemici; ma Marzia ritirossi nella città alta con tutti quelli che non mancavano di coraggio491. Ben tosto scoprì che il suo unico consigliere, il confidente di suo marito, manteneva colpevoli intelligenze coi nemici, e gli fece troncar il capo sulle mura.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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