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      Egli non se ne valse per combattere, ma per dare maggior peso ai trattati che aveva intavolati col conte Lando; imperciocchè negoziava con quest'avventuriere per liberarsene a peso d'oro; e senz'esserne autorizzato dalla repubblica fiorentina, segnò con lui in febbrajo del 1359 un trattato, in forza del quale la grande compagnia si obbligava pel corso di quattr'anni a non attaccare nè la Chiesa, nè i Fiorentini; e ciò contro il pagamento di quarantacinque mila fiorini, che gli sarebbero dati dal legato, ed ottanta mila dalla repubblica504.
      Quando questa convenzione venne comunicata ai Fiorentini, eccitò in loro la più violenta indignazione. Essi avevano replicatamente dichiarato al cardinale di voler abolire il vergognoso tributo che l'Italia pagava a questi soldati mercenarj. I tiranni, alleati naturali dei soldati, favorivano la loro licenza ed i loro eccessi; onde spettava alle repubbliche lo spezzare quest'odioso giogo, ed i Fiorentini avevano giurato di farlo. Il legato non aveva potuto credere che si ridurrebbero ad accettare una convenzione tanto contraria alle loro intenzioni; egli erasi dunque approfittato delle loro offerte e de' loro soccorsi per atterrire la compagnia e liberarsene a miglior patto. Dopo la sua prima entrata in Italia, egli aveva sempre avuti nella sua armata quattro in cinquecento cavalieri, e sette in ottocento arcieri che la repubblica gli aveva somministrati per fare la guerra ai tiranni della Romagna; ed egli in compenso abbandonava così fedele alleata ai nemici che aveva contro di lei irritati505. Infatti i Fiorentini dichiararono che non sarebbero mai per approvare il trattato segnato in loro nome; onde Albornoz il 21 marzo conchiuse un trattato separato colla compagnia, e le promise cinquanta mila fiorini per farla uscire dalle terre della Chiesa506.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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