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      Recentemente in varie Università del regno, la si è scelta come tesi di laurea, molti ingegni giovanili vi si son travagliati intorno, sforzandosi di escogitare qualche cosa di nuovo, o almeno di dire con forma apparentemente nuova quel che già più volte fu detto da altri.
      La singolarità di questi racconti è nella fattura, poichè essi s'intrecciano e si svolgono l'uno nell'altro, senza però generar confusione tanto è sottile l'artifizio letterario del narratore. Anche la monotonia, che sarebbe da temere, è abilmente cansata in virtù della varietà dei casi, della ingenuità della narrazione, della freschezza delle immagini, della riuscitissima personificazione dei caratteri. Gli animali, indotti come attori del dramma, sono poco meno che umanizzati, tanto è lo studio posto nel ritrarne le virtù, i vizi, le attitudini, gli usi: per questo rispetto, unico poeta favolista che regga al confronto è il Krilow
      Il Panciatantra, già voltato in tutte le lingue europee, si presenta ora in veste italiana ai lettori italiani. Se il traduttore ha tentato impresa superiore alle proprie forze, si prega di essergli indulgenti e di tenergli conto della buona intenzione.
      Il Pancia-Tantra
     
      Ovvero
     
      Le Cinque astuzie
     
      Favole di Viscnù-Sarma
     
      Nella città di Pattaly-Pura regnava il Re Sucadaruscia, buono, generoso, intelligente, ricco d'ogni virtù. Disgraziatamente, tre figli aveva avuti, e tutti e tre erano l'opposto delle qualità paterne. Indocili, testardi, collerici, prodighi, stupidi, grossolani, non amavano che la caccia, il giuoco, gli stravizzi.


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Il pancia tantra ovvero Le cinque astuzie
Cento e più favole per divertire ed istruire la gioventù
di Viscnù-Sarma
Società editrice Partenopea Napoli
1914 pagine 129

   





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