Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Gaetano Braga nacque a Giulianova, graziosa cittadina dell'Abruzzo Teramano, da Isidoro e Splendora de Angelis, il 9 giugno 1829, nella piccola casa di sua proprietà, fatta in appresso da lui restaurare. Ne volevano fare un prete, professione a quei tempi ben retribuita, e tale da elevare nel grado sociale, e quasi nobilitare una famiglia, come la sua, modesta e priva di ogni mezzo di fortuna. Messo perciò a scuola, i suoi primi maestri furono il Canonico Giuseppe de Angelis, noto per alcuni suoi versi alla Duchessa di Atri, (3) e poscia i canonici de Antoniis e Tentarelli, autore quest'ultimo di un libricino di preghiere, divenuto oggi rarissimo. (4) Ma il fanciullo mostrava una singolare inclinazione per la musica; imparava e ripeteva con facilità motivi e canzoni; e, dotato com'era di una bella e limpida voce di soprano, alla testa di altri fanciulli della sua età, che lo chiamavano il capobanda, percorreva spesso le vie del paese suonando, ed accompagnando la voce con piccoli colpi di pietre, battute a cadenza le une sulle altre.
     La Duchessa di Atri, Giulia Colonna de' Principi di Stigliano, donna di alto sentire, di cuore nobile ed amorevole e di finissimo gusto, che era solita di passare a Giulianova, nel suo palazzo di recente innalzato, i mesi estivi, ammirando il precoce ingegno musicale del giovinetto, prese a volergli un gran bene e ad interessarsi alle sorti di lui; ma non poté persuadere Isidoro e più Splendora, che sognavano per il figliuolo un canonicato nella vecchia Collegiata del paese nativo, a secondare le naturali inclinazioni del giovanetto, esplicarle, dirigerle e fecondarle con mezzi opportuni, e solo, dopo vivi contrasti e seria opposizione, poté ottenere da quella brava gente di non tormentare inutilmente il loro Gaetano con lo studio del latino, per il quale non era nato, ma avviarlo in quel sentiero, che un giorno lo avrebbe condotto alla celebrità ed alla gloria. Così la natura ed i buoni consigli la vinsero sul volere de' genitori, e col meschino assegno di sette ducati mensili, fu inviato a Napoli, per iniziarvi seriamente gli studi nel Conservatorio musicale di S. Pietro a Majella. Arrivò nella bella Metropoli del Mezzogiorno, dopo un lungo e disagiato viaggio su di un carretto, quando, morto Zingarelli, Mercadante aveva preso il posto di lui come direttore di quel grande Istituto.

(3) De Angelis Giuseppe, canonico della R. Collegiata di S. Flaviano in Giulianova. Coltivò le lettere e le muse: resta di lui un componimento poetico, che ha per titolo: Al merito raro ed alle inclite virtù della Principessa D. Maria Giulia Colonna di Stigliano, Duchessa di Atri. Teramo, Tip. Marsilii 1837 -in fine: Note storiche intorno alla Casa Acquaviva. Rarissimo e quasi unico esemplare.

(4) Tentarelli Gaetano, del pari canonico della R. Collegiata. Ottimo sacerdote, di purissima vita e tutto dedito all'esercizio del suo ministero e ad opere di cristiana pietà, insieme al ricordato de Angelis, al canonico A. Bindi, a Massimo Colantonj e più tardi a D. Flaviano Perletta, in tempi in cui a Giulianova non esistevano pubbliche Scuole, istruì ed educò con amorevoli cure giovanetti appartenenti a rispettabili famiglie della Città. Io fui nel numero dei suoi discepoli e lo ricordo con affetto. Lasciò edito un libricino di somma rarità, dal titolo : Regole e brevi istruzioni per un'anima, che, stando in mezzo al mondo, ama di unirsi a C. C. Teramo, Tip. Scalpelli, 1865 in 8° picc.