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punto non- abbandonarono il sacro suolo della patria eli9 è sì caro ; e in varie ville del contado fabbricarono nbn pochi castelli (t). Pero ritrovandosi così in più luoghi sbandate quelle genti, ne potendo ridursi insieme a fare una repubblica sola con una forma di viver comune ( qui soggiunge lo storico delle cose patrie diligcntissimo, Salvatore Massouio ) « -cominciarono ad essere da'Tiranni oppressi, non altriménti che quelli, » che anticamente erano, stati abitatori di quelle » terre; ina i contadini sopportavano con .minor » difficoltà la tirannìa , per essere stati per molti M anni usali al giogo della servitù. Per la qual » cosa ridotti uua volta , o tutti i cittadini in-V sicnie, o la maggior parte di essi in un luogo .*» segreto ad un segreto parlamento ; deliberarouo » ammazzure un giorno tutti i Tiranni che con » noti pòca ostinazione cercavano di giorno in >3 giorno* torre loro iu tutto dalla primiera li-» berta ; c questo fu non meuo con sollecitu-» dine, che con segretezza eseguito. Ma non » così tosto venne ad effetto questa loro gene-» rosa determiuazione , che mossi comunemente » da un pensiero magnanimo e degno della loro *> generosità ; si convennero a non volere incor-» rer di nuovo nella gravezza di qualche nuova » tirannìa, e a tor via l'occasione con l'abban-» donar le terre e ville , nelle quali uou senza » grau miseria si ritrovavano. Onde s'indussero a
sia per il culto religioso che loro merrè sempre vi si distinse , sia ancora per la protezione sempre mai accordala alle scienze ed arli belle.
(i) B. Cirillo negli Annali della città di Aquila ne fissa il uumero di otiaulasei, descrivendoli partitameute.
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