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sioni, e senza ascoltare ragioni io contrario, nel ia5g comandò che la novella città fosse subito adeguata al suolo. E molto piò aderiva alle loro inchieste, se riflettiamo che Manfredi capitanando iu Italia i Ghibellini, certamente era di ostacolo alle sue mire questa Città, la quale fin dalla sua cuna parteggiò per la Guelfa bandiera , cioè pel Papa e per la Chiesa. D' altronde non e a dire con quanto dispiacere que9 buoni Aquilani desistessero dall'opera incominciata. Ma
» Vedi , se Iddio possente a scherno prende
v Disegni umaiii ! . ...........
( V. Alfieri ).
infatti ; quantunque Manfredi era ornai signore di tutto il Reame, e quel che più monta il par-tito ghibellino vittorioso del guelfo, purtuttavolta aveudosi per questo tirato addosso i fulmini della Chiesa, Papa Clemente IV nei 20 Luglio del ia65 pubblicò la Crociata contro di lui, assumendo iu atleta il Re Carlo di Angiò. Sicché venuti a giornata presso Benevento, quel Manfredi che pertinace non temè sfidare 1' Eterno e le saette del Vaticauo, vide provocata sopra l'audacia sua le Divine vendette. Iu questo Carlo I d' Angiò coronatosi della ghirlanda della vittoria; gli Aquilani ( che al sentenziar dei Muratori , pertinacemente seguitavano a tenere inalberate le bandiere della Chiesa ) tosto si volsero a lui , e a non fallire la bella opportunità che gli si offeriva, subito e particolarmente, col mezzo di Giacomo Sinizzo segretario del Papa, lo supplicarono sul-Iv oggetto ; per cui ottennero e furono lieti nel ia65 di continuare l'opera incominciata. E mi
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