— 85 —
case, il tempio, con piazza e fontana corrispondente (i). Una simile Città poi fu posta a cavaliere d' un colle il quale divideva i popoli Sabini da' Vestini (a) ; e che a dall' un de' lati i gioghi dell'Appennino, che 1'un l'altro si guardano e quasi protendendo le braccia veugono fra loro a mescolarsi il dolcissimo amplesso di fratellanza. Tra questi si alza superbo il gran Sasso d* Italia , la più alta vetta del Regno , avente a rincontro la candida cima della Majella circondata .dalle rovinanti Badìe; in cui il Naturalista ed il Botanico trovano ampio pascolo alla loro scienza (3). — Ed Ito! quanto sorriso sopra que-
(i) Rileviamo dai più accreditali monumenti patri, che Re Carlo I d' Angio con suo decreto assegnò a ciascun castello il pilo secondo il numero delle abitazioni da costruirsi, per te piazze è per le Chiese, con pagarsi al Re un fiorino di carlini dodici per ogni casaleno ; ossia sito di canne quattro per lungo e sette e mezzo per largo. Ed il Snmmonte dtce sull' oggetto , questo essere stalo il primo tributo che il Re Carlo ebbe dal Regno. Il numero de'fuochi poi altri lo dice di undici, chi di quindici ed il Cirillo di cfodici mila. Infine il circuito della Città fin dal bel principio fu di cinque miglia, compresovi il locale detto di Collemndio , e siccome i Castelli ivi destinati non concorsero alla edificazione, la città non venne così ampliata.
a L'erudito Carlo Franchi ( Dif. delVAquila ) > le dottrine di Strabone couchiuse : « il Paese » de* Sabini avea all' Oriente il suo confine iu quel Colle » appunto, dove fu poi l'Aquila edificala: rimanendo » fuori d'ogni dubbio di essere quel Colle appunto.it » confine tra i Popoli Sabini e Vestini ».
(3) Dietro i più disastrosi viaggi e le assidue e diligenti osservazioni de' Naturalisti , lungo sarebbe il ridire a parte a parte -, quanto la Flora e la Fauna Italiana si sono nobilitale per le fisiche esperienze falle sopra i nostri monti ; i quali lutti forniscono al zoologo ,
v^ooQie