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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   —. 89 fuscello incantevole e varia , pinta di grati orrori e di piaccntissime amenità (i).
   Imptrtaalo* coru' ebbero i nostri padri ara* pliata di circuito e circoscritto i termini della novella città , in. breve videsi nobilitata di edi-fili ed in lai numero , nel 1394 allora
   quando Pietro il Morrone volle in essa esser co-, ronato sommo Pontefice r togliendo il nome di. Celestino V (

  •    (1) Vairone, Silio Italico, Virgilio, Ovidio, Si>a-bone , Marziale ed Orazio decantarono l'agro Amiternino e l'agro Sulmontino fra i più fertili d'Italia j ed elevarono a cielo 1'amenità del sito l'ubi-rlà dei cani pi , la splendidezza degli abitanti e< l'antichità dell'origine;. owde Plinio ( Lib. I. c. ) diceva , che i •Vestini manipolavano mi ottimo- cacio, ed in altro, luogo ( XI. c. 14*) che la valle di Sulmona era fertile di grano , di olio e di vino , come dava otiimo lino ed ottima cera. Oltre a ciò ognuu sa che gli antichi e moderni scrittori cele~ brarono iu mille guise e con gara d'eloquenza le lodi-deH' Italia e delle sue naturali ricchezze ; talché il pih utile e prezioso nutrimento dell' uomo fu credirto un dono spontaneo del clima Italiano, tradizione accertata dal primo Pittor delle memorie antiche, e fatta «aera dalla teologia Pagana co) culto di Cerere. lofalti scriveva non à guari Cesare Cantìi ( Stor; Univ. Epoc. 3. e* ?5. ) » È italico il culto della dea Cerere dove con si bei v simbolo la dea dei campi e pur fatta dea della civiltà ». Aggiungi, per ciò che riguarda i nostri popoli, che Ce*» rere Ennense è la principale divinità e caratteristica dei* Sicoli ; nel mentre i Sabini , allora quando gì' Italiani reggevano a comune, a stagioni fisse tenevano adunanze appresso il tempio di Cere.
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