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>364 lą su bennata Regina Giovanna I concedette agli Aquilani la .facoltą di fa^e erigere vari forti nel Contado e Distretto, alfin di conservarsi e difendersi da alcune compagnie di uomini d'arme che erano gią entrate nel Regnņ ; e le vestigia di simili fortezze ancora sģ osservano ne9 lunghi suburbani e uč9 villaggi che lą cittą circondano. Da questo poi si trae argomento , che fin da quell'epoca la cittą1 di Ąquila , siccome scrisse Carlo Franchi « governava ed esercitava giti -» risdizione in tutti i castelli e terre del sito Contado » o come ebbe a dire altrove t< che » con solenne Istrumento del 1474 chiaramente
cittą. Nel 1^63 erano appena istituiti in Pistoj.a col nome di Anziani, e venivano eletti dah Consiglio del popolo co'loro Capitani e da' Rettori delle arti. In Fi* reiize cittą libera e governata a Repubblica erano titolati e graduali i Magistrati, e ci era ogn' arte, contando fra esse Giudici , IN 01 a ri, Medici , Artieri di lana , Fabbri ed altre ; che fan vedere P aspetto di quelle citta, quale era dell'altre Italiane , consimile a quello dell'Aquila.
Non č a dire poi quanta allegrezza facessero gli Aquilani, 'per aver ottenuto il privilegio di cui č parola ; tal che essendo ancora fumanti le licenziose fazioni de'Cam -porteseli! ) Rojani , Bonagiunta , e ornai desiderosi delia pace e della quiete universale, fu allora che i componenti tutti le arti si portarono col loro capo eletto al palazzo del Magistrato, dove, ci fč sapere B. Grillo: « fu » dal Capitano assegnata a ciascun d'essi una bandiera , » che avea da tenersi in casa, in segno dello stato e del-» l'onore del Re e aumento e pace della Cittą. Qui eb-» bero tutti giuramento solenne , che in qualunque ru-» more , o di popolo, o di particolari persone che aves-» sero causato questioni o disturbo nella cittą, dovessero » spiegar quelle insegne , e sotto esse convocar le genti » con l' arme per reprimer V insolenze di simili sediziosi » e cattivi ; e che ciascuna delle arti dovesse seguir la » sua insegna ».
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