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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   apparati di splendore e magnificenza. Il medesimo Roberto uel i3n8 venne di bel uuovo in Aquila, unitamente a Carlo suo figlio e tutta la sua Corte , con non picciol mimerò di Condottieri , Ambasciatori e Signori ; che anzi per essere slati ouorati con ogni fasto, ebbe a lodare la fedeltà degli Aquilani in quel punto, e qua* lunque volta che degli aquilani ragionava. Luigi d* Angiò il 17 settembre del i38a, già coronato da Papa Clemeute Re di Sicilia e di Puglia , entrò in Aquila accompagnato da gran comitiva di Signori, Conti , Baroni e gentiluomini , unitamente a dodici mila uomini dì guerra; e vi fu ricevuto molto onorevolmeute per lo spazio ( secondo che dice il Villani ) di quattordici dì. Per grave malattia pòi, e quasi a dire prossimo a passare dalle cose mortali a più tranquilli secoli, uel i383 ricordava teneramente la città di Aquila , e uel suo testamento ( oltre di aver fondato qui un9 a nui versa rio di messa giornaliera nella Cattedrale , ed altro consimile nella Basilica di S. Maria di Collemaggio ) aggiunse legato di ducento lire di rendita perpetua, onde ricostruire convenientemente quel Monastero. Tal che anche oggi il maestoso chiostro del Convento di Collemaggio , gli ampli corridori e le camere badiali , bene rammentano allo spettatore l'ampia largizione di Re Luigi d'Angiò. — Ma che più ? Ladislao si portò iu Aquila nel 1401 , e per reprimere l'audacia e le insolenze de'Campoueschi, Botugiuuta , Roj uii , Todini e Franchi , tremende fazioni , ordinò che nella pubblica piazza si costruisse una fortezza , chiamata poi Cittadella , e vi stabilì presidio di soldati per ofiemler tutti coloro a'quali venisse la-leuio di tumultuare : » Nel medesimo tempo ,