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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa città che , come di sopra è detto , trovò tanta grazia appresso i suoi Sovrani , talmente- crebbe nell' autorità e potenza , che più volte gli Angioini e gli Aragonesi , dalle fazioni qui sorte, n' ebbero il peggio alle loro iterate dispute sul trono di Napoli. Ond' è che per averla amica, la tennero confederata anziché soggetta , e la rimunerarono quasi città principale del Regno: ossia, al dire di Gio. Battista Carafa , x> che come era molto bellicosa, altrettanto fu di grande terrore ai luoghi vicini , non meno che agli stessi Re di Napoli ». Potrei aggiungere ancora con lo stesso autore , che le forze e le facoltà di Aquila erano tante che dove inchinava ella, inchinavano anco tutti i popoli dell' A bnu-zo. D'altronde se mai veniva implorata da Duchi o Sovrani che fossero , valorosamente prendeva a far battaglia , e senza veruna dipendenza entrava iu lega con i potentati d'Italia ; siccome avvenue a* tempi di Ferdinando Re d'Aragona , di Papa Pio II, di Francesco Sforza Duca di Milano c di Federico di Montefeltro Duca d'Urbino, contro il Re di Francia. Posto ciò non è da meravigliare se gravi scrittori , senza più , la ricordarono non solo nel Regno di Napoli , ma nella stessa Italia benanche. — Infatti ( oltreché Giovanni Villani descrivendo I' Europa , fra le principali parti d'Italia segnò : Romagna, Marca d'Ancona, Abruzzi, Puglia, Calabria ) il Segretario Fiorentino ascrisse la città di Aquila fra le quattro piti illustri Città surte dopo la decadeuza dell' Impero Romano , cioè Venezia , Ferrara e Siena ; il Muratori la chiamò ricca e potente ; Biondo da Forlì : Àquila Ui*bs preclara ; il Po ulano e Camillo Porzio la
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