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dissero , la prima del Regno dopo Napoli; Gio. Battista Cara fa : potentissima città nel Regno , e S. Antonino Arcivescovo di Firenze la definì : chiave del regno e notabile Città dell'Aquila. A lei ancora frutterà molto applauso il riferire , che la sua popolazione ascendeva al di sopra di sessantamila anime ; numero che corrispondereb-be ai tempi presenti ad una Città di centomila abitanti , vale a dire alle attuali città di primo ordine d'Italia (i).
Ma lasciando ora dall'un de'lati la sua potenza e quell'occhio di predilezione con cui i Sovrani la mirarono , è da venire alle istituzioni scientifiche ed artistiche (a). — Nel 147® sì apriva qui una famosa stamperia da Adamo di Rotwil , scolare di Guttemberg che ne fu l'inventore (3); e non è a dire quanto per le opere impressevi, le scienze e i costumi de'cittadini ne ritraessero vantaggio. Perciocché l'umana gente quale difettosa di educazione, quale aggravata e stupefatta da' travagli, e quale distemperata ne' piaceri , è per lo più scarsa di savi pav-
(1) Non à guari ebbe a dire ancora sull'oggetto A ( bilie de Lauzieres ( Fila di G. Regaldi J » Àquila » r aerea citta di Federico , Aquila dai begli edifizi, » che porge la mano alla capitale del mondo ».
(?) Malagevole riuscendo qui di nominare la lunga serie degli scienziati ed artisti Aquilani , credemmo opportuno di farne particolare menzione nei Capitoli VII ed Vili.
(3) Finalmente Ira gli anni i436 e 14^2 viene inventata la stampa , argomento e segno di tante declamazioni , di tanti luoghi comuni ; ma. il cui merito, i cui effetti , da uessun luogo comune , da niuna declamazione non verranno scemati giammai. Guizot — Storia dei-la Civiltà Europea. Lezione XI.
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