— Ili —
   erano atti a portar 1' armi ; ai caricarono d'ogni sorta provvisioni , e scortate da uno scelto drappello di giovani guerrieri mossero per la difficile e disagiatissima via al campo di Carlo, Li fu maraviglia grande e commozione non solo nell' e-sercito amico ma sì uel nimico al vedere discendere dai vicini monti quel £>lto stuolo di gente e intra esse gonne e veli e trecce fì'rninhiili sventolatiti in aria , e all'udire i canti che dalle Amazzoni novellp s' irituouayano in appressare alla meta desiderata. Or questo fatto se per sorte non valesse .a mostrare la tempera e 1 indole di uu popolo noi sarebbe a nostro avviso uè il coraggio e l'amore delle donne Sabine accorse tra le lance degli eserciti ; ne V animo e la co* stauza delle Cartaginesi , che dieron corde agli archi i recisi loro capelli ; ne la fortezza delle Spartane , die ai figli iinponeano tornassero dal campò ma o vincitori e con la terga al braccio, o morti e sovr' essi distesi » (i). — Ed oli ! questi sono per noi latti ben degni di poema e di storia. Ne in tempi a noi più vicini veuue meno la sua gloria, siccome appoco vedremo ; mentre Àquila fu sempre lf antemurale del Regno contro le invasioni de'stranieri. I suoi ba-> luardi 9 i suoi colli , le sponde di Ateruo rosseggiano ancora del sangue de9 conquistatori , e narrano al viandante le vittorie de9 Cittadini.
   Ecco dunque la rinomanza a che era venu-
   (i) Ho trascritto fedelmente questo racconto e non già le parole di B. Cirillo ( Lib. a. ), appunto per invogliare i giovani a versarsi di proposito su le patrie istorie. Il quale sistema poi , il coulesso , ho sempre tenuto uel livellare le patrie glorie.
   v^ooQie