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la la città di Àquila ; e ciò non solo , come è detto , dai moltiplici privilegi o da qucll' occhio di salda rarità con cui i Sovrani la miravano ; ma perchè la Religione di Cristo, stando sempre a progresso di civiltà nella mia patria , immise nelle menti tutte un raggio veramente di Paradiso , tutto mistico e santo come i Santi e le Vergiui che ritrasse. E a me gode V animo riferire , innanzi ogni altro , la grande celebrità in cui vennero i Monasteri de' Religiosi nei diversi istituti, i quali non maticurotio mai a quelle pie istituzioni che favoriscono l'idee e rispondono degnamente ai bisogni della gregge di Cristo. Infatti il zelantissimo S. Equi zio Abate , in tempi anteriori a S. Benedetto, stabiliva iu Ami-terno quei monaci de' quali parla S. Gregorio ne'suoi dialoghi ; e siccome risale sino ai tempi del gran Teodorico , possiamo dirlo per questo il padre dei Monaci occidentali (i). Nel 1077 Odorisio siguore di Lucoli, e discendente da' Coliti dei Marsi , fondava il Monastero di S. Giovanni di Collimento dell' ordine Benedettino , a cui vari Pontefici co' loro Brevi concessero privilegi , esenzioni ed onorificenze senza numero. Il B. Placido di Rojo nel 1222, o iu quel tor-
(1) fu Pizzoli , terra dinante dall'Aquila sette miglia , nell«i Chiesa parrocchiale di S. L'reuzo esiste ancora qualche avanzo dell' antichissimo Monastero ivi fondalo da S. Equizio , dove morì , e dove per alcuni secoli riposò la sua spoglia mortale; fino a che nel >4^1 fu trasportata iu Aquila nella Chiesa Collegiata di S. Lorenzo, e nel Settembre del 1785 dall'indicata Chiesa, già myinata , fu trasferita solennemente nella Chiesa di S. Margherita , stata gÀ de1 Padri Gesuiti*