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   l'alba del a Giugno > doveva esser fecondo per noi di molta rinomanza , e rischiarando d'una luce funesta i campi posti al sud di Aquila , desta all' ultima pugna i combattenti. Quando iunanzi la dimane s'ode un cozzar di. spade, un suon di trombe, un fragore , quasi a dire , d' artiglieria , che già I' una parte e l'altra stanno ordinatamente schierati con cavalli gagliardi e con armi risplendenti. Sicché venuti a giornata , in men che il diro, e messo mano alle spade ed agli archi , dopo feroce battagliare e crudele uccisione, cacciata già l'attonita oste fuori del campo ; i valenti difensori della patria vedendo che sorte gli arrideva propizia non solo, quando che il fulmine di guerra Antonuccio Campoueschi faceva maraviglie in difesa della patria (i), attraversano la vasta pianura , e rinvengono il generale Braccio vestito altrimenti e palpitante. — Terribile fu Io scontro..... Egli cui tanto arrise lori una in quell'annuo assedio , mostra sulle prime il viso imper* turbato; gli rampogna poi con parole......Inutili sforzi ! Era scritto a caratteri indelebili che doveva pagar con la morte gli oltraggi per lui sofferti. Che perciò, senz'altro dime, cade per mano di Ludovico Miclieletti cittadino Aquilano ; e gli Aquilani tutti han mostrato un vigore , uua costanza , una fedeltà che li fa degni di eterna lode. — Impertanlo benedica il cielo il loro Valore , ed il nostro popolo levatosi ormai a quel progredimento civile cui a gran passo si vanno accostando le altre nazioni d' Europa , intuoni cantici che ricordino V antica bravura de-
   (i) Muratori Ann. d'Italia, An. »424-
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