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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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l'arte della seta, di cui facevasi florido commercio durante il Medio Evo; per i tessuti di lino, de'quali grande era l'uso, principalmente negli sponsali delle nobili famiglie, fino dal X secolo; ma celebre sopratutto per la manifattura degli aghi, ivi introdotta da un Giovanni Milasio ai tempi di Carlo III di Durazzo, industria, la quale incoraggiata da Ladislao nel 1412, prosperò poi immensamente ai tempi di Ferrante 1(1). E la Cronaca Farfense, edita dall'infaticabile Muratori, ci fornisce memoria di un collegio di donne in S. Benedetto a Salvapiana, proprio nel confine dei nostri Abruzzi, le quali ricamavano per le chiese stupende stoffe ed arazzi; ciò che prova bugiarda l'asserzione diAN0i0L0 delt.a Noce, comedel resto ebbe a notare lo stesso Muratori nelle sue Dissertazioni di antichità Italiane, intorno alla provenienza da Costantinopoli delle stoffe acquistate per Montecassino e S. Liberatore alla Maiella.
E l'arte di lavorare la figulina venne, fin da tempi antichissimi, coltivata con successo nella regione Frentana, e ad Adria nel Piceno (2) ; arte che toccò poi l'eccellenza nella provincia di Teramo, ove prosperò fin dall'epoca di Ferdinando il Cattolico per opera del Lancianese maestro Renzo, ignoto a tutti coloro che illustrarono le Maioliche Abruzzesi, e che poi doveva elevarsi a tanta altezza nel piccolo paese di Castelli pel valore e per l'ingegno dei Cappelletti, dei Fuina, dei Gentile, e principalmente di quei Grue, artefici nobi-fissimi, che resero il loro nome famoso non solo in Italia, ma in tutta Europa, ed eseguirono opere lodate, ricercate e vendute a carissimo prezzo.
Ora se tanto chiara fu la coltura letteraria degli Abruzzi fin da tempi remotissimi; se tanto prosperarono le manifatture e le indù-
fi) Il Diploma di Ladislao, che deve esistere Dell'archivio Lancianese, porta la data del 17 aprile 1412. V. P. Liberatore, Pensieri Civili Economici sul miglioramento della Provincia di Chieti, Napoli 1806, voi. 2.°, pag. 30 e seg. Famose furono le fiere di Lanciano, istituite con grandi privilegi da'parecchi sovrani di Napoli , che portavano ii commercio da Venezia a tutto ii Regno di Napoli. I negoziami v i godevano privilegi, esenzioni e sicurezza; in esse concorrevano Asiatici, Alessandrini, Francesi, Spagnuoli, Tedeschi, Greci, Dalmati, Veneziani, Genovesi, Romani, Milanesi, e negozianti da tutte le provincie limitrofe e dell' antico regno di Napoli.
(2) Celebre queste figuline fin dal tempo de' Romani, vengono lodate da Plinio: Cois maxima laus, hatrianis firmitas... Hacc quoque per maria ultro citroqu* portantur insignibus rotae oflcinis. Libro XXXIV 34, 47.