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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
ilio indefesso degli antichi, avendo tratto copia di svariati autori nelle Gallerie di Roma, gli aveva fatto acquistare tale facilità di pennello, che tutte le opere antiche erano da lui con grande e direi insuperata bravura, contraffatte: sia di esempio la copia del Davide di Guido da lui eseguita; ed un altro quadretto fiammingo, esposti nel suo studio. Illustrò anche in Roma il famoso, Museo di vasi Etruschi del Marchese Vivenzio, con una esattezza ed una precisione inarrivabile. Scrisse cose divario argomento e stile che offrirà abbondante materia a chi volesse, anche da questa parte, valutare l'eccellenza del suo ingegno; tra queste opere ricorderemo le poesie, che sono prova della vivezza del suo sentire e della potenza del suo genio, e mostrano uno stile tutto proprio, armonico , atto a rivelare i forti sentimenti ond'era commosso.
Ebbe in mo.-lie Mariangela, sorella del celeberrimo nostro Abruzzese Filippo Roga, da cui procreò figli, che coltivarono con grande onore le arti, tra i quali Orazio architetto, Luigi pittore, e quel Tito, scultore insigne, morto non é molto Prof, nella R. Accademia di Belle Arti di Napoli. Mori l'Angelini nella notte del 22 Giugno 1853 ad ore 5 italiane. Fu onorato di esequie solenni, alle quali presero parte gli Accademici, i Professori e gli Alunni del R. Istituto di Belle Arti : vennero recitate le lodi dell'estinto dal Presidente dell'Accademia, Cav. C. Conti e dal Segretario R. Bova. Il cadavere fu portato dagli allievi sulle proprie spalle, dalla strada Avvocata fino all'arco del Sedile di Porto. In quello che il convoglio funebre passar doveva davanti al R. Museo Borbonico, indossarono, per quel tratto, la bara il Presidente della R. Accademia di Belle Arti, il Direttore del R. Istituto, il Direttore del Pensionato in Roma F. Marsigli, Camillo Guerra, G. Smargiassi e Gaetano Genovese, i quali con quell'omaggio tributato al Nestore de'Pittori,al più valente de'Maestri, dettero nobilissimo esempio alla gioventù, in gran folla accorsa per rendere più solenne e magnifico il luttuoso corteggio.
Aquila (ili) Marco, celeberrimo suonatore di liuto, il quale, insieme ad altri illustri Aquilani, meritò l'onore di essere effigiato da Pompeo Cesura e dal Cardone nell'arco di trionfo eretto in onore di Margherita d'Austria.
Aquila (di) Giovanni e Gaspare fioriti nel XVI secolo, egregi